Tempo fa mentre guardavo le ultime puntate della settima stagione del Doctor Who mi è venuta voglia di rivedere un vecchio episodio, la puntata 5×10 Vincent and the Doctor, una delle più belle di sempre a mio parere, talmente da essere addirittura candidato al premio Nebula nel 2010.
Come faccio sempre mi è venuta voglia di scoprire chi lo avesse scritto e ho scoperto che si trattava di Richard Curtis.
Curtis è uno sceneggiatore inglese molto noto per aver creato il personaggio di Mr. Bean (insieme all’attore Rowan Atkinson) e per aver scritto la sceneggiatura di Quattro matrimoni e un funerale, Il diario di Bridget Jones, Notting Hill e I Love Radio Rock.
Auvers-sur-Oise, anno 1890. Pericolosi mostri si annidano nei campi di grano della Provenza, ma solo un pittore triste e solitaria li vede. Amy Pond si ritrova spalla a spalla con Vincent van Gogh, in una battaglia con un alieno mortale.
La raggiunge livelli epici in due momenti: il primo quando Vincent, Amy e il Dottore nel prato guardano il cielo e lo si vede come lo ha ritratto Van Gogh nel celebre Notte stellata.
E in seguito quando decidono di portarlo nel futuro a vedere il museo. All’inizio si vede, che Van Gogh pensa che l’abbiano portato a vedere le opere d’arte del futuro, la bellezza che il mondo produrrà, e poi arrivano nella sua sala, commozione e lacrime.
Tony Currant (Van Gogh) ha davvero svolto un lavoro eccellente: la commozione di Van Gogh, la sua gioia, il suo vedersi riconosciuto ed apprezzato a quei livelli. Tutta la scena è stata magistrale e secondo me uno dei momenti più alti di questa serie.
Ottimo anche il cameo di Bill Nighy che è presente in I Love Radio Rock (The Boat That Rocked), con regia dello stesso Richard Curtis. Divertente che su vari forum la maggior parte delle persone commentasse “però questo Curtis ha talento…” credendo fosse un esordiente o un principiante.