Pirati di Silicon Valley, imprescindibile geek film del 1999 di Martyn Burke (produttore e sceneggiatore, anche di La seconda guerra civile americana e Joe Dante) con Anthony Michael Hall (Bill Gates), Noah Wyle (Steve Jobs).
Racconta, in forma di cronaca romanzata, di come i giovanissimi Jobs e Gates, nella metà degli anni settanta, arriveranno a realizzare il sogno del pc con la nascita di Apple e Microsoft.
L’inizio del film si apre sul set cinematografico dello spot televisivo della Apple, la cui regia fu affidata nientemeno che a Ridley Scott, ed è una sorta di ribellione contro il “Grande Fratello” (che sarebbe stata IBM).
Vi consiglio due libri, due biografie non autorizzate molto belle, dedicate ai due:
Bill Gates. Una biografia non autorizzata di Staglianò Riccardo. Il ritratto spietato di una delle più grandi e controverse personalità dei nostri tempi. Ricchissimo e detestato, Bill Gates sta diventando il padrone della comunicazione mondiale. Circa il 90% dei computer del pianeta funziona grazie ai suoi software; i suoi interessi economici si espandono ovunque: servizi bancari, tv, comunicazioni satellitari, agenzie di viaggio e molto altro ancora. E’ il genio che ha inventato i programmi universali Dos e Windows o lo scaltro commerciante che ha soltanto saputo venderli? E la sua corsa al controllo totale è davvero inarrestabile? E se così fosse, non è il caso di avere paura di lui?
Apple Pixar mania. Il libro, edito per l’Italia da Mondadori Informatica, in parte ricalca “I sù e giù di Steve Jobs“, biografia non autorizzata del CEO di Apple, scritta da Alan Deutschmann. Ma se la biografia del giornalista di Vanity Fair, per ovvi motivi cronologici, arriva a coprire fino al 1999/2000, “Apple-Pixar Mania”, essendo stato scritto nel 2004, narra anche il quinquennio successivo di Apple, giungendo alla narrazione degli avvenimenti più vicini ai giorni nostri. Nella copertina, infatti, un soddisfattissimo Jobs sfoggia l’iPod shuffle: si tratta di un momento clou tratto dal MacWorld di gennaio 2005.