E non importa se in Centurion agli attori non passa nemmeno per la testa l’idea di parlare almeno una volta in latino pronunciando i nomi dei componenti della legione con un forte accento inglese perchè Marshall riesce nel suo intento, di divertire e creare quell’avventura e pura azione (senza tanti effetti speciali o alto budget) che un film del 2007 come l’Ultima legione (tratto dall’ottimo romanzo di Valerio Massimo Manfredi) non era riuscito a fare.
Il sangue, il dolore della guerra non è certo lesinato e scorre copioso ma in maniera del tutto realista, l’onore, la fedeltà del soldato nei confronti del proprio generale, il cameratismo dei legionari, stereotipi come il leader coraggioso e gentile, il vecchio e saggio combattente, il traditore e così via scorrono senza annoiare e tecnicamente la pellicola mostra splendide scene di azione in mezzo a paesaggi lussureggianti delle Highlands che ricordano Highlander l’ultimo immortale e la Compagnia dell’anello. Con the Discent, Centurion è il miglior film di Marshall.
Il finale carico di speranza è la degna conclusione dell’odissea di un uomo, Quinto Dias (Michael Fassbender) figlio di un gladiatore che mostra fedeltà all’ahimè ingrata Roma che per nascondere sconfitte subite (come a Edessa o nelle foreste di Teutoburgo) fa sparire dalla storia legioni e soldati.
Basato sulla leggenda della Nona Legione, un esercito di 3000 inarrestabili guerrieri romani scomparsi senza lasciare traccia, Centurion è il racconto del loro conflitto con un avversario micidiale, i Pitti. Quinto Dias (Michael Fassbender), un caporale romano, viene preso in ostaggio dal re dei Pitti, Gorlacon e il Nono sono incaricati di portarlo a casa e mettere fine alla dominazione dei Pitti della Gran Bretagna. Guidati dal generale Virilus (Dominic West) e da un prigioniero della popolazione dei Pitti, una donna guerriera di nome Etain (Olga Kurylenko), l’esercito marcia verso il territorio nemico e si trova nel mezzo di una battaglia pericolosa con un misterioso nemico.