Sempre meno redditizio, il traffico di droga viene convertito dai cartelli in traffico di essere umani. Lungo il confine messicano e in mezzo ai clandestini si insinuano terroristi islamici che minacciano la sicurezza degli Stati Uniti. Un attentato-suicida in un supermercato texano provoca una reazione forte del governo americano che incarica l’agente Matt Graver di seminare illegalmente il caos ristabilendo una parvenza di giustizia. Graver fa appello ancora una volta ad Alejandro, battitore libero guidato da una vendetta che incontra vantaggiosamente le ragioni di Stato. Alejandro, che se ne infischia della legalità, rapisce la figlia di un potente barone della droga prima di diventare oggetto di una partita di caccia orchestrata dalla polizia messicana corrotta e da differenti gruppi criminali desiderosi di mettere le mani sull’infante. Diventata un rischio potenziale, bisogna liberarsene. Ma davanti a una scelta infame, Alejandro rimette in discussione tutto quello per cui si batte e tutto quello che lo consuma da anni.
Ottimo veramente l’esordio americano di Stefano Sollima, regista italiano che dirige un tesissimo thriller dalle atmosfere Western, seguito di Sicario film finalista agli Oscar di qualche anno fa e consacrazione di Denis Villeneuve.
Questo Soldado è molto più duro, l’azione si sposta al traffico di esseri umani e Sollima riesce a mantenere alta la tensione per tutto il film con continui rimandi anche alla situazione attuale tra USA e Messico. Consigliatissimo.