James Gray è un regista inglese di altri tempi che ama girare i film con la pellicola, se poi racconta di un’esploratore alla ricerca di una fantomatica città in amazzonia vuole girare nei luoghi oroginali, in mezzo alla giungla come i grandi del passato, come Herzog in Aguirre, furore di Dio o Francis Ford Coppola in Apocalypse now. Ne esce un film dilatato nei tempi e nello spazio, in realtà i tempi sono a mio parere leggermente confusi, con un finale del tutto inverosimile ma al regista piace pensarla così… nel complesso si tratta di un’opera onesta, ben recitata (ottimo il protagonista Charlie Hunnam già vista in Pacific Rim e King Arthur e Robert Pattinson in un ruolo del tutto inusuale).
Il militare Percy Fawcett nella Gran Bretagna dell’inizio del secolo scorso ha davanti a sé scarse possibilità di avanzare di grado. Accetta quindi la proposta della Royal Society di recarsi in Amazzonia, ai confini tra Brasile e Bolivia, per mappare un territorio sino a quel momento privo di definizioni cartografiche. Fawcett lascia la moglie per una missione che dovrebbe durare due anni. Rimane però così affascinato dalla foresta amazzonica da decidere di tornarvi alla ricerca di una città nascosta di cui è convinto di aver trovato significative tracce.