Logan

Non poteva che essere così l’uscita di scena del mutante più amato dal pubblico cinematografico. Un’ambientazione apocalittica, un film crepuscolare (ottima la scelta di Johnny Cash nella colonna sonora) il tramonto del sogno di Charles Xavier, l’estinzione della razza superiore. Ma anche la cattiveria del genere umano che ingrato ha attuato un genocidio sistematico. Questa è l’ambientazione che ci introduce il coraggioso regista James Mangold, come hanno detto molti un film di supereroi che fa di tutto per non essere un film di supereroi. Più dolente è più violento l’uomo Logan ci conduce a scoprire la successiva generazione X. A questo proposito c’è da lodare la dodicenne Dafne Keen nei panni di una diabolica X-23 e naturalmente il duo Hugh Jackman / Patrick Stewart, semplicemente meravigliosi.

Trama
El Paso, 2029. Sono 25 anni che non nascono più mutanti e quelli che sono sopravvissuti sono degli emarginati, in via di estinzione. Logan/Wolverine vive facendo lo chaffeur e la sua capacità di rigenerazione non funziona più come un tempo, mentre il Professor X ha novant’anni e il controllo dei suoi poteri psichici è sempre meno sicuro. Quando una donna messicana cerca Logan per presentargli una bambina misteriosa di nome Laura, nuove attenzioni e nuovi guai cominciano a raggiungere i mutanti.