Il diritto di contare ma come al solito preferisco il titolo originale Hidden Figures, numeri nascosti. Sono appunto le storie di queste 3 affascinanti donne che all’interno della NASA e in un’epoca nella quale la segregazione razziale trattava come bestie gli afroamericani riuscirono a distinguersi e a farsi onore grazie alla loro enorme intelligenza e carattere.
Il film si basa sul libro Hidden Figures: The Story of the African-American Women Who Helped Win the Space Race di Margot Lee Shetterly.
Il film segue la vita della scienziata e fisica afroamericana Katherine Johnson, che collaborò con la NASA tracciando le traiettorie per il Programma Mercury e la missione Apollo 11 e oltre fino al progetto Shuttle ma anche di Dorothy Vaughan, la prima afro americana a divenire supervisore, fu una delle menti più brillanti nella NASA e di Mary Jackson, matematica, fu la prima ingegnere donna a lavorare alla NASA.
Il film mi è piaciuto parecchio, bravissime le tre protagoniste, Taraji P. Henson (Katherine Johnson) Octavia Spencer (Dorothy Vaughan) e Janelle Monáe (Mary Jackson) ma bravi anche Kevin Costner e Jim Parsons lo Sheldon Cooper di Big Bang Theory.
Con questo sono 7 i film candidati agli Oscar che sono riuscito a vedere, mi mancano Moonlight e Lion.
Nella Virginia segregazionista degli anni Sessanta, la legge non permette ai neri di vivere insieme ai bianchi. Uffici, toilette, mense, sale d’attesa, bus sono rigorosamente separati. Da una parte ci sono i bianchi, dall’altra ci sono i neri. La NASA, a Langley, non fa eccezione. I neri hanno i loro bagni, relegati in un’aerea dell’edificio lontano da tutto, bevono il loro caffè, sono considerati una forza lavoro flessibile di cui disporre a piacimento e sono disprezzati più o meno sottilmente. Reclutate dalla prestigiosa istituzione, Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson sono la brillante variabile che permette alla NASA di inviare un uomo in orbita e poi sulla Luna. Matematica, supervisore (senza esserlo ufficialmente) di un team di ‘calcolatrici’ afroamericane e aspirante ingegnere, si battono contro le discriminazioni (sono donne e sono nere), imponendosi poco a poco sull’arroganza di colleghi e superiori. Confinate nell’ala ovest dell’edificio, finiscono per abbattere le barriere razziali con grazia e competenza.