Secondo episodio, The lying detective, di questa entusiasmante, a mio parere, stagione. A detta di molti forse il miglior episodio di sempre, cervellotico come mai. A me è piaciuto parecchio grazie anche alle grandissima prova attoriale non solo del nostro duo ma anche della guest star Toby Jones ricco filantropo inglese con una passione per l’omicidio. L’uomo viene utilizzato da Sherlock per salvare Watson dalla disperazione insorta dopo la perdita della coniuge. Secondo Mary, infatti, l’unico modo per salvare John è dargli qualcuno da salvare a sua volta. Ecco percui uno Sherlock strafattissimo che si muove nella prima parte dello show in un ambiente sempre mutevole e psichedelico grazie anche a delle peculiari trovate registiche. Anche se a dire il vero Sherlock non è l’unico ad avere allucinazioni, Watson infatti vede e discute costantemente con la defunta moglie Mary.
Menzione speciale per la signora Hudson e il suo rombante bolide.
Quando Sherlock e Watson ritrovano la loro amicizia in seguito al salvataggio di Sherlock da parte di Watson (anche se scopriamo che il nostro investigatore aveva previsto tutto) e percui ritrovano la loro amicizia il finale ci regala l’emozione più grande.
Watson è di nuovo nello studio della sua terapista (la trasformista Sian Brooke che ha affiancato Benedict Cumberbatch a teatro nell’Amleto del National Theatre nei panni di Ofelia) quando questa di rivela essere la finta figlia di Culverton Smit, la donna che ha turbato il sonno di Watson ma soprattutto Euros misteriosa sorella di Mycroft e Sherlock. Ma l’enigma non è solo questo ma è legato anche a Sherrinford Holmes. Nel canone Sherrinford è il fratello maggiore di Mycroft e Sherlock. Qui ritroviamo Mycroft intento a telefonargli. Sherrinford ed Euros sono la stessa persona? Oppure alla fine scopriremo che i fratelli Holmes non sono tre bensì quattro. Maledetto Moffat cosa succederà al povero Watson? Tra pochi giorni fa lo scopriremo.