Storia delle terre e dei luoghi leggendari di Umberto Eco, Bompiani
Se avessi avuto modo di incontrare Umberto Eco penso avremmo discusso ore sui più disparati argomenti, perchè fondamentalmente non ero d’accordo con quello che diceva praticamente mai… per questo non troverete Il nome della rosa tra i libri che consiglio ma questo volume dal titolo antisonante di Storia delle terre e dei luoghi leggendari è meraviglioso! Per poi rappresenta quella parte di immaginario che ha alimentato la mia fame di avventura e che in solo colpo mi fa venire in mente i grandi archeologi come Giovan Battista Belzoni (Valle dei Re), Howard Carter (Tutankhamon), Heinrich Schliemann (Troia) o a scrittori o avventurieri come James Hilton (Orizzonte perduto), James Churchward (Il continente perduto di Mu), Ferdinand Ossendowski (Bestie, uomini, dei),
La nostra immaginazione è popolata da terre e luoghi mai esistiti, dalla capanna dei sette nani alle isole visitate da Gulliver, dal tempio dei Thugs di Salgari all’appartamento di Sherlock Holmes. Ma in genere si sa che questi luoghi sono nati solo dalla fantasia di un narratore o di un poeta. Al contrario, e sin dai tempi più antichi, l’umanità ha fantasticato su luoghi ritenuti reali, come Atlantide, Mu, Lemuria, le terre della regina di Saba, il regno del Prete Gianni, le Isole Fortunate, l’Eldorado, l’Ultima Thule, Iperborea e il paese delle Esperidi, il luogo dove si conserva il santo Graal, la rocca degli assassini del Veglio della Montagna, il paese di Cuccagna, le isole dell’utopia, l’isola di Salomone e la terra australe, l’interno di una terra cava e il misterioso regno sotterraneo di Agarttha. Alcuni di questi luoghi hanno soltanto animato affascinanti leggende e ispirato alcune delle splendide rappresentazioni visive che appaiono in questo volume, altri hanno ossessionato la fantasia alterata di cacciatori di misteri, altri ancora hanno stimolato viaggi ed esplorazioni così che, inseguendo una illusione, viaggiatori di ogni paese hanno scoperto altre terre.