Silverwood Lake di Simona Binni, Tunuè
Mi sono imbattuto per caso nella storia scritta e disegnata da Simona Binni e devo dire questa graphic novel dimostra se ancora ce ne fosse bisogno che i fumetti non hanno nulla da invidiare alla grande letteratura.
Con la speranza di comprendere le motivazioni che hanno spinto suo padre a vivere da homeless, Diego intraprende un viaggio nel sud della California, solo, lontano dal suo mondo e in stretto contatto con la parte più nascosta di sé, quella che per diciassette anni era rimasta bloccata, vittima di un’assenza troppo grande per essere colmata e di un’angoscia devastante. La ragione apparente che spinge Diego, di professione giornalista, a partire, è quella di realizzare un reportage su una comunità di homeless situata sulle rive del Silverwood Lake.
Presto scoprirà di essersi messo in viaggio con l’idea di trovare delle risposte, ma si accorgerà di aver recuperato, in quella esperienza tanto lontana da lui, una parte così vera di sé da cambiare completamente lo scenario della sua esistenza. Simona Binni, Premio Romics 2015 come Miglior Esordiente, al terzo volume pubblicato da Tunué, ci rapisce in uno scenario malinconico nel quale il lettore, come il protagonista, si perderà per poi ritrovarsi rinato.