Ieri sera ho rivisto The social network, mi piace molto come dirige David Fincher adoro Seven, Fight club, Zodiac, Gone girl ma credo che abbia veramente dato il meglio in questo film. David Fincher è da sempre innamorato dei percorsi narrativi che consentono la ricostruzione di qualcosa (siano una serie di omicidi, sia la struttura di un libro, sia un fatto di cronaca) e per la storia della nascita di Facebook idea un racconto intrecciato tra dibattimenti, patteggiamenti e fatti reali mostrati in flashback, tutto centrato sull’inespressività del bravissimo Jesse Eisenberg. L’attore newyorchese riesce infatti nell’impresa di comunicare la non comunicatività del suo Zuckerberg, in una lotta legale che è anche sopraffazione di una classe su un’altra. Una perversa e malvagia rivincita del nerd nei confronti di quelli che percepisce come nemici (l’ex migliore amico più integrato di lui, i canottieri che tanto piacciono alla ragazza che lo ha mollato). Chi ha ideato il network della socialità per eccellenza è una persona socialmente inabile, anche per i bassi standard dei nerd accademici, e una delle spinte più forti nella sua corsa non è stato tanto il desiderio di arrivare, quanto la frustrazione sociale. Fantastico!
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