Film che attendevo e bramavo di vedere da parecchio, Tomorrowland di Brad Bird (Gli incredibili, Ratatouille, Mission Impossible protocollo fantasma).
Dopo i costosissimi flop di The lone renger e John Carter la Disney può tirare un sospiro di sollievo, il film magari non sarà un capolavoro ma ha dei momenti veramente interessanti e sorprendenti.
Il film è stato accostato per alcuni versi a Interstellar, un’occasione che la Disney non poteva farsi sfuggire: instillare un po’ del suo incrollabile ottimismo in un’epoca in cui lo spazio, l’esplorazione e i sogni in generale sembrano abbandonati come oggetti da museo: il futuro è nelle mani dell’umanità.
La sceneggiatura di Damon Lindelof è piuttosto intricata e ricca di colpi di scena, diverse le uccisioni, benché senza una goccia di sangue, e poco comprensibili le spiegazioni pseudo-scientifiche, specie per un target di ragazzini. Ma sono dettagli minimi, a margine di un’opera che ha altri intenti, Tomorrowland è un regno di fantasia come il regno di Oz. Una sequenza tra le migliori del film è quella dove la Tour Eiffel si apre per lasciar posto a un razzo steampunk che rimanda alla magia di quella Parigi fin de siècle in cui era possibile materializzare i sogni, fino al punto di tradurli in cinematografia come fece il genio di Georges Méliès (omaggiato nel film Hugo Cabret).
Nell’occasione vengono tirate in ballo le Plus Ultra le menti che hanno reso possibile la realizzazione di quel luogo impenetrabile che è Tomorrowland: Nikola Tesla, Thomas Edison, Jules Verne e Gustave Eiffel, i primi sognatori.
(vedere l’animazione della Pixar poi non inclusa nel film).