non ho mai consigliato questo film che io ho trovato grandioso.
Invisibile agli altri, un regista contemporaneo si ritrova magicamente all’interno dell’Hermitage di San Pietroburgo. E’ l’occasione per un viaggio nel tempo lungo tre secoli compiuto in compagnia di un ironico diplomatico francese del secolo scorso legato alla Russia da un rapporto di amore e odio. Ora separati ora insieme, i due incontreranno senza soluzione di continuità i protagonisti della Russia zarista, da Pietro il Grande fino alla famiglia di Nicola II alla vigilia della rivoluzione. Al termine il cineasta tornerà all’oggi, il diplomatico deciderà invece di rimanere. Da sempre interessato al passato, Sokurov stavolta cerca di superarsi. Non più un film su un singolo personaggio ma addirittura il tentativo di tracciare l’intera storia della propria nazione: e per sottolineare l’idea del flusso temporale realizza un unico piano – sequenza in soggettiva di 90 minuti. Il risultato è di quelli notevoli per ricchezza di possibili letture e piacere dell’occhio, con la sequenza del gran ballo imperiale che resta nella memoria. Arduo, certo, e qua e là affiora un sospetto di auto – compiacimento. Ma fa piacere che qualcuno al cinema punti ancora in alto.