Il giocatore di scacchi – Martin Mystère n. 337
Soggetto e Sceneggiatura: Alfredo Castelli e Enrico Lotti
Disegni: Rodolfo Torti
Copertina: Giancarlo Alessandrini
Uno straordinario automa venuto dal passato è al centro di un intricato mistero!
Una buona storia per questo albo su soggetto del maestro Castelli e Lotti, i disegni di Torti sono come sempre perfetti e molto dettagliati con un tratto che sembra molto quello del grande Alessandrini.
Continuo nella mia crociata a sostengo Buon Vecchio Zio Marty che attualmente è ingiustamente al nono posto tra gli albi Bonelli più venduti con 20.000 copie ogni due mesi contro i 190.000 di Tex e i 112.000 di Dylan Dog.
La lettura di Martin Mystère è un toccasana per la mente e lo spirito perché guida il lettore alla incessante scoperta di bellezze artistiche, di culture raffinate e poco note, di luoghi incantati e interessanti curiosità archeologiche. Il tutto documentato in modo quasi maniacale dagli autori.
Nell’Austria del XVII secolo, l’inventore Wolfgang Von Kempelen costruì per la regina Maria Teresa uno straordinario automa abbigliato come un turco, in grado di giocare a scacchi e di battere qualunque avversario. Nessuno riuscì ad appurare con assoluta certezza come funzionava, anche perché l’apparecchio venne distrutto in un incendio nel 1854. Ai tempi nostri, una replica dell’automa realizzata per una mostra subisce un vero e proprio attentato. Per quale ragione? L’Ispettore Travis sospetta che non si tratti di un semplice caso di follia, e coinvolge il Detective dell’Impossibile in quello che si rivela un intricato mistero.