Il 26 settembre esce come tutti gli anni l’albo annuale di Storie da Altrove, per la precisione il numero 17 “Coloro che vivono di morte”. Su soggetto di Carlo Recagno questa volta la base di Altrove, per sventare la cospirazione che ha portato all’omicidio del presidente Garfield, dovrà ricorrere all’aiuto di Oscar Wilde!
Stati Uniti, anno 1882. Il presidente James A. Garfield perde la vita in seguito a un attentato. L’assassino, uno squilibrato, viene subito assicurato alla giustizia, ma è davvero lui l’unico colpevole? Nella sua cella, in carcere, entra in una specie di trance e si mette a parlare in uno strano linguaggio sconosciuto, terrorizzando i secondini. Gli agenti di “Altrove” riescono a scoprire che l’omicidio del presidente fa parte di un oscuro complotto ordito da grottesche creature che vivono nell’ombra, e viene mobilitata Olimpia, l’attraente e pericolosa donna-robot. Per smascherare i cospiratori, Olimpia dovrà ricorrere però all’aiuto di un uomo appena arrivato dall’Inghilterra: Oscar Wilde! Giovane e ancora all’inizio della sua carriera, lo scrittore è in America per un giro di conferenze, e si troverà suo malgrado ad affrontare statue che si animano, quadri che parlano e spiriti demoniaci!
Aggiungo queste note dopo averlo letto.
Purtroppo non l’ho trovato così entusiasmante come i primi numeri di Storie da Altrove, ritengo che il potenziale è molto alto e non venga adeguatamente sfruttato. Questa è una storia simpatica, ottima la caratterizzazione di Oscar Wilde, il riferimento all’urlo di Munchper la creazione degli spiriti della terra, ma niente di più inoltre il finale l’ho trovato piuttosto banale. Forza Recagno so che si può fare meglio, Storie da Altrove è un unicum nel fumetto italiano, manca giusto quel pizzico di atmosfera che caratterizzava i primi numeri, come Colui che dimora nelle tenebre, La cosa che attende nella nebbia, quelli si autentici capolavori.