Venezia 2021

Siamo partiti alle 7.00 di mattina da Tione e dopo una paio di ore, con una sosta in un autogrill lungo l strada per un caffè siamo arrivati a Venezia. Abbiamo parcheggiato dove avevamo prenotato, all’Autorimessa Comunale al piano 10 in Piazzale Roma.


La giornata è stata bellissima e calda. Abbiamo avuto la possibilità di visitare i posti più suggestivi di Venezia, come Riva degli Schiavoni.

Piazza San Marco con il Palazzo Ducale, il Campanile di San Marco, la Biblioteca Nazionale Marciana e la Colonna di San Marco che sembra essere stata portata da Costantinopoli.
Forse la zone più bella, anche perchè non l’avevamo mai vista, è stato il Ghetto Ebraico, vecchio e nuovo con le sue 5 Sinagoghe. Da non perdere il Panificio Giovanni Volpe con i dolci tipici della tradizione Ebraica e The Studio in Venice by Allon Baker and Michal Meron una Galleria di autentici dipinti di scene veneziane dai colori accesi, gatti e pergamene della Torah.

Noi abbiamo acquistato Il Ghetto dei gatti con le 5 Sinagoghe

Buon ristorante Ae Rasse in Calle de le Rasse, 4611
La storica Pasticceria Dal Mas è un passaggio d’obbligo, a due passi dalla stazione ferroviaria
Facciata della Basilica di San Marco (1063)
Interno della Basilica di San Marco

Idee per una prossima visita:

VENEZIA, PORTA D’ORIENTE: IL CAMPO DEI MORI UN ITINERARIO NASCOSTO NELL’ANNIVERSARIO DEI 1600 ANNI DALLA FONDAZIONE DELLA CITTÀ LAGUNARE

Dalla Stazione Ferroviaria, lungo il Rio Tera` Lista di Spagna, attraversato il Ponte delle Guglie, si prosegue su Rio Tera` San Leonardo per poi voltare a sinistra su Rio Tera` Farsetti: dopo un breve tratto sulle Fondamenta degli Ormesini, si percorre la piccola Calle del Forno per ritrovarsi improvvisamente su Rio della Sensa, si attraversa il Rio Ca’ Brazzo e finalmente eccoci arrivati al Campo dei Mori, meta del nostro itinerario. Niente paura, non c’e` da perdersi: i nizioleti, dipinti sui palazzi, guidano il visitatore invitando chi si avventura in citta` ad avere sempre piedi veloci e asciutti e sguardo in alto.

Il Fontego dei Mori, posizionato su un canale di facile accesso dalla laguna nord, era un complesso articolato con magazzini, depositi e palazzo residenziale; per la sua origine attorno al XII secolo risulta essere uno dei primi luoghi in cui la Serenissima consenti` il commercio con genti di altre nazioni. In particolare tutta la zona testimonia -sia nella toponomastica che nelle costruzioni- che il mercato dei tessuti era ricco e fiorente. I Mori che danno nome al campo e che sono presenti con le loro statue, erano originari della Morea, area greca del Peloponneso, considerati comunque orientali. I tre fratelli Mastelli, ricchi commercianti in tessuti, hanno lasciato traccia di se` anche nelle leggende fiorite attorno alla loro attivita`.

Palazzo mastelli, detto anche “ del Cammello” per il bassorilievo in facciata, ha stile gotico, con interessanti esempi di reimpiego di materiali romani. Accanto all’ingresso piu` antico del Fontego, un altro palazzetto gotico ricorda un’attivita` collegata ai tessuti. Era la casa della famiglia Robusti che le stoffe le tingeva, veniva chiamata del Tintor; il figlio , Tintoretto appunto, e` una gloria della pittura rinascimentale veneziana e visse e opero` in quella casa fino alla morte nel 1594. A pochi passi da qui la Chiesa della Madonna Dell’Orto conserva nel suo interno pregevoli e famose opere del suo parrocchiano. La chiesa, inizialmente dedicata a San Cristoforo, e` del XIV secolo e la sua facciata, tra il cotto dei mattoni e la decorazione in pietra d’Istria, dialoga con la pavimentazione del campo prospiciente. Indubbiamente e` il piu` completo esempio superstite di facciata in gotico veneziano del primo quattrocento.

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