Quest’anno la scelta di passare le vacanze estive è ricaduta di nuovo su di una regione da noi molto amata, la Toscana e precisamente Marina di Salivoli (Piombino) Costa degli Etruschi.
Noi cerchiamo sempre delle località che possano unire bellezze naturalistiche, un bel mare, storia antica, arte e gastronomia e devo dire che la nostra bella Italia ci permette una grande scelta. Purtroppo la vacanza si è ridotta a poco più di una settimana per via delle vicissitudini del Covid.
sabato 12 settembre
Siena
Siamo partiti di buon ora da Verona con l’intento di fermarci verso ora di pranzo a Siena per poter rivedere una città a cui siamo molto legati. Ne abbiamo approfittato per sostare in piazza del campo, luogo famoso perchè vi si svolge il Palio e dove Giovanna ha ambientato il suo ultimo giallo Il Palio insanguinato. All’esterno invece del Duomo, a sinistra guardandone la facciata, verso la parte laterale che fronteggia il Palazzo arcivescovile, ad altezza d’uomo ma quasi invisibile a chi non sappia cosa cercare, c’è un’iscrizione misteriosa: il quadrato del Sator, iscrizione che è stata trovata addirittura a Pompei:
SATOR
AREPO
TENET
OPERA
ROTAS
Marina di Salivoli
L’appartamento che abbiamo affittato si trova a Marina di Salivoli, porto dell’omonima località situata a nord-ovest del centro di Piombino, nell’omonimo territorio comunale. È il porto più settentrionale del mar Tirreno, che assume la denominazione di mar Ligure a nord di Punta Falcone, promontorio che domina da ovest l’approdo.
La zona è strategica per chi vuole visitare le necropoli di Populonia, che abbiamo già visitato 3 anni fa. Arrivando piuttosto tardi riusciamo a visitare solo la spiaggia più vicina, Calamoresca un piccolo golfo, del promontorio di Piombino una delle più belle spiagge cittadine della Val di Cornia con un acqua veramente cristallina.
domenica 13 settembre
Golfo di Baratti
La mattina è dedicata ai bagni nel meraviglioso Golfo di Baratti, un piccolo scorcio di natura (quasi) incontaminata che si insinua tra il Mar Tirreno e il Mar Ligure, a pochi passi da Piombino, sul tratto litorale toscano che da Livorno prosegue verso Grosseto. Un angolo di mondo in cui natura, storia ed arte si uniscono dando vita ad un luogo senza tempo. Il tratto del litorale toscano fu sede di uno dei più importanti insediamenti della civiltà etrusca mai esistiti; sul promontorio che domina il golfo si erge, infatti, Populonia, un’antica città etrusca di notevole rilevanza, dove ancora oggi possiamo ammirare alcuni resti di quella che fu la splendente civiltà dell’Etruria. L’attuale Golfo di Baratti costituiva, un tempo, uno dei porti etruschi più importanti del litorale toscano, un attivo e popolato luogo di scambio di merci e, non meno importante, di lavorazione del ferro senza dimenticare che a ridosso della spiaggia si trova la necropoli, oggi parte del Parco Archeologico di Baratti e Populonia.
Museo archeologico del territorio di Populonia (Piombino)
Nel pomeriggio degli appassionati di archeologia come noi non si poteva perdere questo gioiello che consiglio a tutti di visitare, si tratta del Museo archeologico del territorio di Populonia che si trova in un bellissimo edificio storico che faceva parte dell’antica Cittadella di Piombino con una bellissima vista sul mare, sede dei principi Appiani e quindi della principessa Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone. Interessanti le mura Leonardesche adiacenti costruite per proteggere Piombino dalle incursioni dei Corsari.
Il percorso museale più interessante e importante è quello dedicato agli Etruschi, cui appartiene anche il reperto più importante conservato nel museo, l’Anfora argentea di Baratti, rinvenuta accidentalmente in mare tra le reti di un peschereccio nelle acque del golfo di Baratti nel 1968 e pazientemente restaurata. Questo vaso, risalente al IV secolo d.C. e decorato con 134 medaglioni raffiguranti miti e divinità pagane, legate al culto della dea Cibele.
lunedì 14 settembre
Golfo di Baratti
Di mattina siamo sempre nella nostra spiaggia preferita, quella del Golfo di Baratti.
Campiglia Marittima
Nel pomeriggi optiamo per la visita di un borgo medievale nelle vicinanze, il centro storico di Campiglia Marittima, la cui esistenza è documentata a partire dall’XI secolo, costituisce, nel suo insieme, un complesso di interesse monumentale, con la Rocca del XII secolo, la Pieve di San Giovanni e il famoso bassorilievo di Meleagro, la Chiesa parrocchiale di San Lorenzo che custodisce preziose opere d’arte, il Palazzo Pretorio con gli stemmi dei Capitani sede del Museo dei reperti archeologici della Rocca. Inoltre sono presenti nel paese parecchi ristorantini tipici come il consigliatissimo “La Merenda” un piccolo ristorante con 7-8 tavoli specializzato in cucina del territorio, con piatti di mare di terra (dagli spaghetti alle cozze e vongole alla tagliata).
Martedì 15 settembre
Golfo di Baratti
Di mattina sempre nel Golfo di Baratti.
Campiglia Marittima
Nel pomeriggi ritorniamo a Campiglia Marittima per la cena dopo essere stati, e delusi dall’abitato di Castagneto Carducci (paese natale del poeta Giosuè Carducci) che purtoppo appare piuttosto deserto e con la maggior parte dei ristoranti chiusi percui passare la serata a Campiglia Marittima rimane la soluzione ideale.
mercoledì 16 settembre
Golfo di Baratti
Decidiamo di passare una giornata intera sulla nostra spiaggia preferita, arriviamo alle 8 del mattina e ci siamo solo noi per almeno 1 ora in questo paradiso terrestre.
giovedì 17 settembre
Parco naturalistico Archeologico Vulci
Passiamo la mattina nell’antica città etrusca di Vulci che sorge nel territorio della Tuscia viterbese, tra i comuni di Canino e Montalto di Castro. Vulci fu una delle più importanti città-stato dell’Etruria, ed ebbe un significativo ruolo nei commerci con la Grecia e le altre regioni orientali del Mediterraneo.
Dell’antica città rimangono oggi imponenti ruderi, la cinta muraria, le porte urbane, l’acqedotto romano, l’area del foto, il tempio grande, le terme, la Domus. Particolarmente interessanti le Necropoli, tra le più celebri quelle di Cavalupo, Poledrara, Campo Maggio, Tomba François, Tomba dei Tori. Il parco naturalistico è di rara bellezza, sentieri e percorsi di trekking per scoprire la bellezza del territorio della Maremma Laziale. Nell’adiacente castello, risalente al XII, è oggi allestito un interessante museo che espone molti dei reperti rinvenuti nella necropoli e nella città antica.
Tarquinia
Pranziamo in una bella trattoria e iniziamo la visita dal Museo Nazionale Etrusco di Tarquinia ospitato all’interno di Palazzo Vitelleschi, è senza dubbio uno dei più ricchi ed importanti d’Italia. Autentico capolavoro architettonico del Rinascimento, venne realizzato per volontà delCardinale Giovanni Vitelleschi tra il 1436 ed il 1439 su progetto di Giovanni Dalmata.La definitiva trasformazione del palazzo in museo avvenne nel 1924, quando al nucleo originario della raccolta comunale, che comprendeva molti reperti di scavo effettuati nel corso del XIX secolo nell’area di Tarquinia, si unì con la collezioni Bruschi-Falgàri ed altri contributi di famiglie nobili cittadine.
Sotto un sole cocente entriamo nella Necropoli Etrusca di Monterozzi che si trova su di un’altura a est di Tarquinia (verso Viterbo) e conta di circa 6.000 sepolture, per la maggior parte camere scavate nella roccia e sormontate da tumuli, le più antiche delle quali sono datate VII secolo a.C.. Tra queste circa 200 contengono una serie di affreschi che rappresentano il più cospicuo nucleo pittorico a noi giunto di arte etrusca e al tempo stesso il più ampio documento di tutta la pittura antica prima dell’età imperiale romana. Questa straordinaria serie di tombe dipinte rappresenta il nucleo più prestigioso della necropoli, in assoluto la più importante del Mediterraneo, tanto da essere definita dallo studioso M. Pallottino come “il primo capitolo della storia della pittura italiana”.
venerdì 18 settembre
Lerici
Lungo la strada di ritorno ci fermiamo per il pranzo a basa di trenette con il pesto nella perla della Liguria, Lerici che affaccia direttamente sul Golfo dei poeti, luogo di straordinaria bellezza, vediamo ad occhio Portovenere con il suo costello in cima e facciamo scorta di focacce con olive taggiasche e pesto. Dalla cima della collina dove è posto l’ingresso del castello (del 1100) ci godiamo un panorama unico e ci piange il cuore dove ripartire. Ma speriamo sia solo un arrivederci alla prossima permanenza che speriamo sia più lunga (ci è stato molto utile il parcheggio multipiano Lerici Centro) a due passi veramente dal mare.