1917 di Sam Mendes è a mio parere il candidato numero uno alla vittoria di miglior film 2020. I motivi sono parecchi, 1917 è un gran bel film, che però a mio parere è leggermente un gradino sotto Parasite, JOJo Rabbit o C’era una volta… a Hollywood però ha dalla sua parte una struttura narrativa che si basa su un falso piano sequenza, modello Birdman, che attira molta ammirazione per la complessità e bravura tecnica, ‘da un albero all’altro’ senza tagli né raccordi apparenti, a eccezione di discrete suture digitali e un’unica ellissi su nero che permette di passare dal giorno alla notte. Blake e Schofield, i due protagonisti si muovono sul campo di battaglia come piccoli hobbit sui campi del Pelennor davanti a Minas Tirith. Gran film, Mendes ci porta sul campo di battaglia insieme ai soldati Blake e Schofield.
6 aprile, 1917. Blake e Schofield, giovani caporali britannici, ricevono un ordine di missione suicida: dovranno attraversare le linee nemiche e consegnare un messaggio cruciale che potrebbe salvare la vita di 1600 uomini sul punto di attaccare l’esercito tedesco. Per Blake l’ordine da trasmettere assume un carattere personale perché suo fratello fa parte di quei 1600 soldati che devono lanciare l’offensiva. Il loro sentiero della gloria si avventura su un terreno accidentato, no man’s land, trincee vuote, fattorie disabitate, città sventrate, per impedire una battaglia e percorrere più in fretta il tempo che li separa dal 1918.