Oggi siamo partiti dall’abitato di Lundo per un trekking culturale archeologico veramente inaspettato, dal paesè ben visibile il Monte di San Martino con alle spalle il passo di San Giovanni. Nella piazza del paese è stato posto un pannello illustrativo del sito archeologico con una breve descrizione in lingua italiana, inglese e tedesca, accanto una frase tratta da un testo dell’antropologo francese Marc Augè. La segnaletica stradale indica la deviazione per l’area archeologica di San Martino, percorrendo una piacevole passeggiata immersa nel bosco, si segue la strada forestale (SAT 425) con direzione “Malga di Vigo” e “Monte Blestone”. La strada forestale rappresenta l’antica viabilità, essendo stato un passaggio obbligatorio, per i numerosi tracciati interni delle valli, che giungevano sul Garda.
L’area archeologica di San Martino Lundo\Lomaso, insediamento fortificato altomedievale (castrum) di notevoli dimensioni, estendendosi per una superficie di 10.000 mq (mentre quella fortificata è di 17.000 mq).
Il sito archeologico di San Martino sorge sull’omonimo monte (985 m), occupando una posizione strategica, infatti domina dall’alto tutte le Giudicarie Esteriori, in particolare i suoi antichi distretti pievani del Banale, Bleggio e Lomaso, avendo alle spalle il valico Passo di San Giovanni (1105 m), che separa il Lomaso dall’Alto Garda. Nella zona sono ben quattro i luoghi che presentano tracce di fortificazioni e cappelle con toponimi legati a San Martino (S. Martino di Bleggio Superiore, S. Martino Lomaso, S. Martino ai Campi e il colle di S. Martino a Stenico), avvalorando l’ipotesi dello storico Bognetti, secondo cui Carlo Magno assegnò il controllo di alcuni luoghi strategici direttamente al monastero di San Martino a Tours. Significativa è la dedica a San Martino, vescovo di Tours e cavaliere, che proteggeva i luoghi fortificati; inizialmente venerato dall’aristocrazia transalpina ed italica, e in seguito anche dalle classi più povere. La maggior parte dei luoghi dedicati a San Martino sorgono su alture isolate, dominanti i terreni coltivati, valichi e strade.
Il sito sorge in una posizione isolata e di difficile accesso, su di un tracciato viario antico di notevole rilevanza, termine meridionale obbligato per l’accesso sul Garda dei numerosi tracciati delle vallate settentrionali (valle del Sarca, val di Sole, valle di Non), divenendo nel Medioevo una via commerciale del Trentino occidentale, come alternativa alla viabilità della Valle dell’Adige, attraverso la quale nel 16 a.C. viene costruita la via Claudia Augusta.