Gli Abbott e i loro tre figli camminano scalzi dentro un supermercato abbandonato e lungo la via del ritorno a casa, lontano dalla città. Sono rimasti in pochi nella loro zona e devono stare attenti a non fare alcun rumore, o le terribili creature che hanno invaso il nostro pianeta li individueranno in un attimo e per loro sarà la fine. Per 472 giorni, gli Abbott sopravvivono, sfruttando il linguaggio dei segni che conoscono bene, perché la figlia maggiore è sordomuta. Ma un altro figlio è in arrivo e non fare rumore diventa sempre più difficile.
John Krasinski torna a raccontare una storia di famiglia, scegliendo però un genere completamente diverso.
Krasinski regista sa che il silenzio, al cinema, può parlare molto più forte di un accumulo di suoni, e sa che l’horror esige il suo crescendo sonoro e lo riporta ad uno stadio binario e essenziale, in cui ogni variazione rispetto al silenzio fa una differenza “mostruosa”. Il risultato è un racconto tesissimo e allo stesso tempo condotto su un terreno primordiale, in cui tutto ciò che normalmente sullo schermo si tradurrebbe in scene madri, urla, conflitti, è costretto a passare dallo sguardo, dal dettaglio, da una rivoluzione delle pratiche e delle certezze, che accomuna mezzo e messaggio.
Grandiosa Emily Blunt.