Il futuro alla gola. Una storia di «Urania» dagli anni Cinquanta al XXI secolo, di Giuseppe Lippi, Profondo Rosso
Per ricordare la perdita che la fantascienza italiana ha avuto in questi giorni oggi vi consiglio un volume che ripercorre la storia della fantascienza in italia attraverso la più famosa e diffusa rivista di fantascienza italiana: Urania.
“Urania” è per molti sinonimo di fantascienza, ma è anche una collana editoriale lanciata oltre mezzo secolo fa, nel 1952. Per resistere fino ad oggi ha dovuto proporre una formula che si rinnovasse nel tempo, adattandosi ai gusti del pubblico e rispecchiando le nuove tendenze della sf. In questo libro rivive la fase pionieristica degli anni Cinquanta, guidata dal fondatore della collezione Giorgio Monicelli e fortemente auspicata da Alberto Mondadori, figlio colto e versatile di Arnoldo; segue l’ammodernamento degli anni Sessanta e Settanta, pilotato da Carlo Fruttero e poi dalla coppia Fruttero-Lucentini, per arrivare agli anni Ottanta di Gianni Montanari (ex curatore di “Galassia” con Vittorio Curtoni). L’ultima parte del libro è dedicata alla transizione verso il XXI secolo, di cui è responsabile Giuseppe Lippi, in precedenza curatore delle collane di fantasy e sf degli Oscar Mondadori. Il libro è arricchito da un’abbondante ricerca iconografica che documenta il lavoro dei grandi illustratori di “Urania”, cui è dedicato un apposito capitolo: da C. Caesar a Carlo Jacono, da Karel Thole a Ferenç Pinter, da Vicente Segrelles a Oscar Chichoni, da Marco Patrito a Franco Brambilla, l’attuale e apprezzatissimo artista “tridimensionale”. Inoltre indici, bibliografie e note per completare un quadro tanto affascinante quanto avventuroso.