Viaggio a medina e a La Mecca di Richard F. Burton, Ibis
Richard F. Burton (1821-1890) è uno dei personaggi più affascinanti dell’epoca delle grandi esplorazioni europee dell’Ottocento. Ha attraversato i continenti, ha visitato città, studiato popoli e imparato le loro lingue (ne parlava correntemente più di trenta, e in particolare parlava perfettamente l’arabo). Fu in Africa con Speke alla ricerca delle sorgenti del Nilo, in Nord America per conoscere le comunità dei Mormoni, fu console britannico a Fernando Po in Africa occidentale, poi in Brasile, a Damasco e a Trieste. Ma la sua impresa memorabile è probabilmente quella raccontata in questo libro: nel 1853, vestito da pellegrino afgano, visita la città santa della Mecca: prima di lui, dal Medioevo, solo una decina di occidentali erano riusciti a penetrare nel recinto sacro della Kaaba. Questo viaggio avventuroso e estremamente rischioso è narrato con la tranquillità e con la semplicità che solo Burton possedeva. Fu anche traduttore delle Mille e una notte e del Kama Sutra, studiò gli usi e i costumi arabi, componendo le Note antropologiche alle Mille e una notte, edite da Ibis con il titolo L’Oriente islamico. Era un valente spadaccino, ricordato come il terzo migliore del suo tempo, scrisse anche di questo e molto altro. Nel 1863 Burton co-fondò l’Anthropological Society of London (Società Antropologica di Londra) insieme al Dottor James Hunt. Nelle stesse parole di Burton, l’obiettivo della società, attraverso la pubblicazione del periodico Antropologia, era «di fornire ai viaggiatori un supporto che avrebbe salvato le loro osservazioni dall’oblio del manoscritto e stampato le loro curiose informazioni sui temi sociali e sessuali». Il 5 febbraio 1886 fu nominato cavaliere dell’Ordine di San Michele e San Giorgio dalla Regina Vittoria.