La memoria vegetale e altri scritti di bibliofilia di Umberto Eco, Bompiani
E’ di questi giorni la notizia che Torino e Milano si stiano contendendo la numerosa biblioteca personale di Umberto Eco, che si dice sia formata da circa 50.000 volumi, e questo mi ha fatto venire in mente quello che Eco aveva scritto riguardo l’amore per i libri che egli aveva e che sono raccolti in La memoria vegetale e altri scritti di bibliofilia.
“Naturalmente il bibliofilo, anche chi colleziona libri contemporanei, è esposto all’insidia dell’imbecille che ti entra in casa, vede tutti quegli scaffali, e pronuncia: “Quanti libri! Li ha letti tutti?” L’esperienza quotidiana ci dice che questa domanda viene fatta anche da persone dal quoziente intellettivo più che soddisfacente. Di fronte a questo oltraggio esistono, a mia scienza, tre risposte standard.
La prima blocca il visitatore e interrompe ogni rapporto, ed è: “Non ne ho letto nessuno, altrimenti perché li terrei qui?”. Essa però gratifica l’importuno solleticando il suo senso di superiorità e non vedo perché si debba rendergli questo favore.
La seconda risposta piomba l’importuno in uno stato d’inferiorità, e suona: “Di più, signore, molti di più!”.
La terza è una variazione della seconda e la uso quando voglio che il visitatore cada in preda a doloroso stupore. “No, ” gli dico, “quelli che ho già letto li tengo all’università, questi sono quelli che debbo leggere entro la settimana prossima”. Visto che la mia biblioteca conta cinquantamila volumi, l’infelice cerca soltanto di anticipare il momento del commiato, adducendo improvvisi impegni.”
Nella “Memoria vegetale”, Eco racconta l’importanza del libro fin dalla sua apparizione per quanto riguarda l’evoluzione delle civiltà e per la nascita delle grandi religioni monoteistiche. “Il libro è un’assicurazione sulla vita, una piccola anticipazione di immortalità.” L’essere bibliofili, e collezionisti di libri, non necessita di grandi capitali, tutti possiamo sfruttare le bancarelle presenti nelle strade delle nostre città e acquistare libri, forse non preziosi come certe prime edizioni di grande pregio, ma sicuramente interessanti e sempre più interessanti col passare degli anni. La bibliofilia, quindi, è soprattutto l’amore per l’oggetto libro. Attenti, però, a non farla divenire malattia. Con l’abituale acutezza, humour e competenza, Eco passa in rassegna alcune opere, racconta aneddoti, traccia un criterio di valore, insomma ci guida nel magico mondo della bibliofilia. Perché Eco non si rivolge prevalentemente a chi è già un bibliofilo, ma a tutti gli altri, ai potenziali amanti del libro, che sono innumerevoli e che forse non sanno ancora di esserlo.