Sergio Leone. Quando il cinema era grande di Italo Moscati, Lindau
Chi era, o meglio chi è Sergio Leone? Sono passati esattamente cinquant’anni da “Per un pugno di dollari” che il regista realizzò nel 1964. Nessuno poteva prevedere il suo straordinario successo e che sarebbe diventato il western italiano più conosciuto nel mondo. Se il film – seguito un anno dopo da “Per qualche dollaro in più”, un altro successo – segnò a sorpresa una data fondamentale nella storia del cinema non solo italiano, “Il buono, il brutto, il cattivo” (l’ultimo della cosiddetta “trilogia del dollaro”) sancì definitivamente l’affermazione di un nuovo grande regista, anzi di un nuovo grande autore, inventore di uno stile che entusiasmò la critica e appassionò il pubblico. Ma, contrariamente a quanto si pensa, Leone dovette superare molte difficoltà prima di affermarsi. E proprio da questa fatica, anzi da queste fatiche, nasce il racconto di Italo Moscati che intreccia cinema e vita, vittorie e battute d’arresto, amori e famiglia, per entrare in un laboratorio esistenziale e creativo con pochi termini di paragone, culminato in “C’era una volta in America”, il suo addio al cinema. Sergio Leone morì infatti nel 1989, a soli 60 anni, mentre stava preparando un kolossal sulla battaglia di Leningrado.