La sedicenne Anna Lou – brava ragazza dai lunghi capelli rossi appartenente ad una confraternita religiosa molto conservatrice – scompare dal paesino montano di Avechot. A interessarsi del caso è l’ispettore Vogel, che ha una reputazione professionale da salvare e una propensione a fare leva sui mass media. E dato che ad Avechot si sono appena trasferiti un professore di liceo con moglie e figlia, chi meglio di un estraneo alla comunità può candidarsi come principale sospettato?
Donato Carrisi esordisce come regista e lo fa con grande polso e personalità. Attingendo a piene mani da autori conosciuti come David Lynch (innumerevoli i riferimenti a Twin Peaks) a David Fincher (L’amore bugiardo ma anche Seven), passando per il Giuseppe Tornatore di Una pura formalità.
Per quello che riguarda gli attori sono proprio i due più famosi che non incidono perchè l’interpretazione di Tony Servillo è troppo di maniera mentre quello di Jean Reno è poco sviluppato. Molto bravo Alessio Boni, che meritava da tempo l’occasione di mostrare le proprie capacità, Lucrezia Guidone nel ruolo di sua moglie e Daniela Piazza e Thierry Toscan nei panni dei genitori di Anna Lou.