I mille film di Gianni Volpi, baldini&castoldi
Una guida che non si basa sugli autori, ma sui film. Non una storia del cinema d’autore, ma una summa di ciò che è stato e forse ancora è il cinema, arte e divertimento, evasione e riflessione, sogno e realismo, autorialità e genere, espressione soggettiva e documento sempre più usato da altre discipline.
Sicuramente uno dei più utili libri sul cinema che abbia mai letto, ricco di curiosità, che mi ha fatto conoscere opere che non avevo neanche mai sentito nominare. Parte dal muto in francia, poi si sposta in america, nella germania di weimar e nel resto d’europa e in russia. Poi le avanguardie, la Hollywood degli anni 30 con il cinema parlato, Hitchcock e gli inglesi, il realismo tedesco degli anni 40, la francia, la russia. Gli italiani e il Neorealismo, il cinema giapponese, la Hollywood dei trionfi. Bergman, gli anni 70 e la Nouvelle vague, i grandi maestri fino alla nuova Hollywood, Kubrick e tanto altro.
Gianni Volpi è stato uno dei più importanti critici e storici della cinematografia. Venuto recentemente a mancare, ci ha lasciato come ultima opera questa Guida alla formazione di una cineteca, che accoglie il suo pensiero critico e vale come testamento per le nuove generazioni di spettatori. Raccontandola con le sue stesse parole, «Ci sono i film che più hanno solleticato la nostra sensibilità (racconto, ritmo, colore, musica, forza di visione, di miti, di divi) e/o la nostra intelligenza (cioè che sono stati scoperta o analisi di cose importanti dette in forme adeguate). Insomma, quelli che ci hanno dato le immagini più necessarie sotto ogni punto di vista».