Invasion USA. Idee e ideologie del cinema americano anni ’80 di P. Maria Bocchi, Bietti
Libro imperdibile, Invasion Usa è il primo testo italiano ad occuparsi specificatamente del cinema americano degli anni ’80. Si tratta di un’epoca e di un mercato ancora troppo sottovalutati, che buona parte della critica fatica a considerare degni di studio: tuttavia sono fondamentali per capire l’evoluzione di un Paese e di un immaginario, e per comprendere inoltre il nostro presente, sia industriale, sia di spettatori. In un clima di profondissime trasformazioni socio-politiche, il cinema americano degli anni ’80 modifica decisamente dinamiche e abitudini, idee e ideologie: niente sarà più come prima. L’autore affronta la Storia degli Stati Uniti dal punto di vista dei film, per la prima volta in Italia: al netto di cinefilia e scelte prevedibili, a rivelarsi è uno scenario culturale dove reaganomics, produzione hollywoodiana e indipendente, generi e realtà si influenzano reciprocamente. Quello degli anni ’80 americani non è un mercato cinematografico né trascurabile, né superficiale, ma anzi complesso e contradditorio. Dove non sono soltanto le cifre (da capogiro) a parlare.
Da un lato il filone reganiano nei quali si inseriscono i vari Rambo, Rocky, la saga di Guerre Stellari e di Indiana Jones, ET e Ritorno al Futuro, Top Gun e Terminator, le commedie di John Hughes, i “lacrima movie” (Voglia di Tenerezza, La Mia Africa) e le “romantic comedy” (Harry ti presento Sally).
Dall’altro, la faccia triste dell’America: David Lynch (Blue Velvet), Michael Mann (Manhunter-Frammenti di un Omicidio), Ridley Scott (Blade Runner), Terry Gilliam (Brazil), David Cronenberg (Scanners, La Mosca, La Zona Morta, Inseparabili), John Carpenter (La Cosa, 1997 Fuga da New York), i fratelli Coen (Blood Simple, Arizona Junior).