Grazie ad una innovativa operazione di salvataggio cerebrale, per la prima volta un cervello umano viene trapiantato in un corpo artificiale. Il Maggiore, è una creatura potenziata, nata dai laboratori della Hanka Robotics e agente della Sezione 9, corpo specializzato nella difesa contro crimini informatici.
Ghost in the Shell, letteralmente “Squadra mobile con corazza offensiva”) è un media franchise composto da manga, anime, film, videogame e romanzi, che si focalizzano sulle indagini della cosiddetta “Section 9”, un’organizzazione antiterroristica che agisce in un futuristico Giappone dai toni cyberpunk.
L’opera fondamentale è il manga Ghost in the Shell, di Masamune Shirow da questo è stato realizzato il capolavoro Ghost in the Shell (1995, regia di Mamoru Oshii).
La domanda è c’era così bisogno di una trasposizione cinematografica del capolavoro di Ohio? La risposta è semplice… No. Il film non ha il tono lirico della versione animata che era più evocativo, ma anche più metafisico e affascinante anzi si riduce ad una serie scollegata di inseguimenti un action all’americana… Noia noia noia dov’è il cyberpunk?