Come prendere la leggenda di Re Artù e farne scempio. Potrei finire così e invece Guy Ritchie merita decisamente qualche parola in più visto che come regista non passa mai inosservato.
King Arthur – Il potere della spada è un film che deve tutto al grande successo del Trono di spade anche se ispirato a La morte di Artù di Thomas Malory. Quello che deve avere pensato Guy Ritchie è questo: prendiamo il buon vecchie Re Artù lo trasformiamo in un bad boy, come abbiamo fatto con Sherlock Holmes con l’aggiunta di tanta magia ed effetti speciali e il gioco è fatto abbiamo attualizzato il mito. Molto lontano dal meditativo Excalibur di John Boorman.
A dire la verità se prendiamo il film come un passatempo direi che ci troviamo difronte a un opera piuttosto divertente e naturalmente rumorosa, trash e pacchiana e schifosamente politicamente correta. I cavalieri della tavola rotonda sono percui rappresentativi di varie etnie, ma ci sta, si tratta di un fantasy, che probabilmente darà fastidio a parecchi amanti del mito classico ma purtroppo questa è la tendenza odierna.