Il falsario di reliquie di Carlo Animato, Tea
Berna, maggio 1507. Due morti misteriose, un traffico di oggetti sacri, una folla che inonda la città per la festa delle Pentecoste. L’alfiere Mathis Sinner indaga…
Berna, maggio 1507. In una fontana nei pressi del ghetto vengono ritrovati due cadaveri. Sono nudi e hanno dei garofani infilati tra le natiche. Il sindaco, contrariamente alla prassi, affida le indagini all’alfiere della corporazione dei fornai, Mathis Sinner. L’improvvisato investigatore ben presto scopre che le vittime sono sacerdoti in fuga dal Sud della Francia, dove hanno trafugato le preziosissime reliquie di Maria Maddalena, ora sparite nel nulla. Intanto, tra gli stranieri che la festa della Pentecoste ha richiamato in città, spiccano due singolari personaggi: Rizzardo di Mospach, un trafficante di origine ebrea dalle mille identità, che vende oggetti sacri di dubbia provenienza, e un aristocratico sabaudo, Giovanni Dufour, allontanato dal duca di Savoia e in cerca di vendetta. Che ci siano proprio loro dietro il duplice omicidio? O sono invece coinvolti i due conventi cittadini, nella loro lotta quotidiana per accaparrarsi fedeli e offerte? Il paziente e determinato fornaio, per risolvere il caso, dovrà farsi strada in un intrico di ostilità e bugie, attento a non urtare i potenti, ma anche a non sacrificare i più deboli.
Ispirandosi a fatti realmente accaduti, Carlo Animato riproduce con ampie pennellate le atmosfere, i colori, i rumori, le voci di una città che, alla vigilia della Riforma, si trova a fronteggiare delitti, furti, corruzione, complotti, tradimenti, in una fitta trama, densa di colpi di scena.