Questo nuovissimo film di Netflix parte da un presupposto a dir poco geniale: uno scienziato (un Robert Redford in ottima forma) riesce a dimostrare, con prove tangibili, l’esistenza dell’aldilà. Dopo la dichiarazione pubblica della scoperta, nel giro di pochi mesi si suicideranno più di quattro milioni di persone, spinte dalla certezza di un ulteriore piano di esistenza, probabilmente migliore della vita infelice che faticano a percorrere giorno dopo giorno. Il figlio dello scienziato, un neurologo alquanto scettico, cercherà di indagare sulla misteriosa macchina inventata dal padre.
Vita, morte, aldilà e religione sono le tematiche che coinvolgono lo spettatore di questo film che rimanda a quella fantascienza intellettuale che a me piace molto, che tende a spiazzare lo spettatore come Another earth dove viene scoperta una terra gemella.
Il film di Charlie McDowell parte bene, inquietante e con la giusta atmosfera da fine del mondo ma poi la tensione e L’ interesse si scioglie come neve al sole quando procede verso il finale. Un vero peccato perché a mio parere si poteva decisamente osare e di più invece di scegliere la via romantica.
In tempi di penuria come questi comunque ne consiglio la visione.