Dell’Amore e della spada: Beatrice e Giuliano AD 1513 di Giovanna Barbieri
Non nascondo il fatto che sono particolarmente legato a questa autrice, anche sentimentalmente intendo, ma questo non mi impedisce di essere imparziale riguardo il suo valore. Nel corso degli anni l’autrice veronese è cresciuta parecchio creando romanzi sempre più coinvolgenti e interessanti. Il suo rigore storico poi è ormai una vera garanzia dovuta alla sua accurata ricerca storica del periodo preso in esame. Senza scomodare paragoni importanti come ha fatto qualcuno tirando in ballo addirittura Ken Follet io ritengo che in questo momento a Giovanna Barbieri sia l’autrice perfetta per chi ama i romanzi storici. Giovanna Barbieri ha pubblicato in contemporanea per Delos digital il libro Silfrida, la schiava di Roma con lo pseudonimo di Isabel Greenwood, una storia ambientata nell’anno 401 d.c.
Quante lame lunghe, e quante corte, devono scintillare in contrasti d’attriti capaci di fendere pelle e aria, sangue e acqua, straccio e ferro?
Questo romanzo tratta la storia d’amore travagliata tra Beatrice Genga, nobile fanciulla di Assisi, e Giuliano Cacciaguerra, giovane e nobile spellano.
Da sempre amante delle erbe mediche, Beatrice diviene amica di Edmundo e Clorinda, eretici e speziali di Assisi. L’Inquisizione incombe e gli eretici fuggono a Roma, portando con loro la nobile Beatrice Genga.
Per seguire i suoi sogni, anche Giuliano si dirige nella Città Eterna. Nonostante Beatrice s’innamori a prima vista del giovane, lo respinge, evitando così che lo spellano scopra i suoi segreti e quelli degli amici.
In una Roma rinascimentale, dove convivono artisti, inquisitori, maestri d’arme e soldati di ventura si decideranno le sorti dei due innamorati e degli eretici.