Era il 9 ottobre del 2009 quando pubblicai su questo blog un’interessante intervista (Intervista a Fabio Guaglione & Fabio Resinaro: la rivoluzione del cinema indie) a Fabio&Fabio alias Fabio Guaglione e Fabio Resinaro registi fino ad allora di corti molto interessanti come E:D:E:N (2004) The Silver Rope (2006) e Afterville (2008). Ora dopo 7 anni i due registi esordiscono con una produzione che lascia letteralmente a bocca aperta. Vedo un film come Mine e non riesco minimamente a pensare che il bravo Armie Hammer (The Social Network, J.Edgar) sia diretto da un duo di registi italiani, che firmano anche la sceneggiatura. Il film è molto bello perchè la tensione non ti molla veramente mai, eppure per il 90% del film siamo sempre nello stesso posto. Pazzesco. Il protagonista, bloccato sulla mina si trova per tutto il tempo del film nel deserto e viene “visitato” da persone e creature che hanno popolato la sua vita tra allucinazioni e proiezioni dell’inconscio. Mine è un film molto potente, intelligente ed è consigliatissimo. Grandi Fabio&Fabio.
– Aggiornamento del 5 marzo –
Mine è senz’altro un film che rimane nel cuore, all’improvviso oggi ripensandoci ho avuto una folgorazione, il berbero che non si sa se sia reale o no ho pensato che potrebbe essere anche una rappresentazione mentale di Dio. In realtà se lo si guarda con questa prospettiva allora tutto torna. O almrno così mi sembra.
Trama
Mike è un tiratore scelto dei marines che assieme a Tommy, compagno e amico di sempre, viene inviato segretamente nel deserto per uccidere un pericoloso terrorista. Durante la missione qualcosa non funziona e i due soldati, si perdono in una tempesta di sabbia e restano isolati dal comando. Alla ricerca di una via di fuga, con i terroristi alle spalle, finiscono in un campo minato e Mike calpesta accidentalmente una mina mentre il compagno viene dilaniato. Bloccato nel mezzo del deserto, in campo nemico e senza rifornimenti, dovrà cercare di sopravvivere.