Green Manor di Fabien Vehlmann e Denis Bodart, Bao
Ricordo di aver avuto tra le mani questo volume l’estate scorsa in vacanza e di essere rimasto conquistato dalla meravigliosa fattura llustrato magistralmente da Denis Bodart.
Sedici racconti misteriosi, sedici delitti da risolvere, in un prezioso e “antico” tomo scritto da Fabien Vehlmann (Dolci tenebre). Siamo alla fine dell’800 e il Green Manor è un club per aristocratici con un debole per l’omicidio e il mistero. L’edizione è impreziosita dalla stupenda copertina rigida che richiama i libri vecchi che si trovano nelle polverose biblioteche o in qualche soffitta di una lussuosa e un po’ tetra magione ottocentesca.
Mi ha ricordato per certi versi il ciclo di racconti di Isaac Isamov, Il club dei vedovi neri, i racconti seguono sempre la stessa convenzione: i sei membri del club ed un ospite si riuniscono a cena, serviti dall’incomparabile cameriere Henry Jackson, anche lui membro onorario dei Vedovi Neri. Durante la cena l’ospite propone sempre un mistero che i membri del club provano a risolvere, ma solo Henry vede la corretta (e di solito molto semplice) soluzione.