Il Milione e la vita di Marco Polo sono uno dei miei passioni da sempre, penso di averlo letto almeno tre volte e la causa fu lo sceneggiato che rai 1 mandò in onda nell’82 e che mi impressionò molto. Da allora ho letto una paio di biografie, visto parecchi documentari e quando sento parlare della “via della seta” non riesco a controllarmi… è più forte di me.
Due anni fa quando uscì per Netflix quello che si può definire la sua opera più ambiziosa e costosa riuscii a guardare la prima puntata ma non mi convinse molto, ma per le serie tv come per i libri, i film e la musica bisogna essere predisposti. Evidentemente non lo ero, percui in queste sere gli ho dato una seconda possibilità e devo dire che a parte i molti difetti mi sono goduto parecchio lo spettacolo.
I pregi sono senz’altro la grandiosità dei panorami, i costumi, le battaglie ottimamente ricreate… i difetti per un fanatico come me risultano essere parecchi ma devo dire che la visione è comunque gradevole a patto che non si cerchi nel serial una valenza storica. La storia dei Polo (Marco, padre e zio) viene parecchio sconvolta rispetto al Milione, Kublai Khan (ottimamente interpretato da Benedict Wong) è troppo ostile nei confronti del padre Niccolò e dello zio Matteo, la scelta di fare praticare Kung Fu al nostro eroe è discutibile come l’introduzione del vecchio e cieco maestro Bayan “Hundred Eyes” che piroletta a rallenty come neanche Neo faceva in Matrix. Decisamente poco riuscite le molteplici (soprattutto nelle prime 2/3 puntate) scene di nudo quasi mai necessarie. Netflix ha percui puntato su una versione molto romanzata nel tentativo, riuscito a mio parere, di mantenere un buon ritmo tra azione e intrighi politici. Ora sotto con la seconda stagione!