Veramente molto difficile dare un parere su questo primo numero. La miniserie di Corrado Roi (Soggetto, disegni e copertina) e Paola Barbato (Sceneggiatura) è stata annunciata come un evento e il primo impatto è di grande curiosità. Il tipo di carta usata per la copertina è particolare, di pregio direi. I disegni di Roi sono inquietanti come sempre, io ho imparato ad apprezzarlo sulla collana di Dylan Dog. La storia è decisamente onirica, i personaggi sono misteriosi e interessanti, soprattutto UT e Iranon. Per adesso non capisce molto ma vi dato aggiornamenti nei prossimi numeri.
Di primo acchito mi è sembrato che l’ambientazione fosse quasi un purgatorio tipo il film Una pura formalità di Tornatore con Roman Polanski e Gérard Depardieu in splendida forma.
Dopo la scomparsa dell’Uomo, quel che resta del pianeta è popolato da nuove specie antropomorfe, governate solo dai loro bisogni primordiali. UT è una creatura elementare, feroce e infantile, i cui compiti sono cercare insetti per l’entomologo Decio e sorvegliare un’antica mastaba. Da lì, un giorno, emerge accidentalmente un individuo diverso da tutti gli altri, Iranon, enorme, frastornato e privo di memoria. Decio incarica UT di non perderlo mai di vista, perché “è il solo esemplare della sua specie”. La comparsa di Iranon, però, non è passata inosservata, e gli equilibri faticosamente conquistati inizieranno a saltare…