Questo film, molto bello, una delicata storia di formazione è tratto dal romanzo Le mappe dei miei sogni di Reif Larsen. Il regista Jean-Pierre Jeunet (Il favoloso mondo di Amelie) è un artigiano, uno che si sporca le mani e, con il suo stile inconfondibile, plasma materia cinematografica. La tecnica e la poesia si mescolano nell’unico grande obiettivo della creazione di un mondo unico, reale e immaginario.
T.S. Spivet è un genio dodicenne che disegna mappe. Vive in un ranch del Montana con il padre, un cowboy silenzioso, e con la madre, una studiosa di coleotteri che da vent’anni è alla ricerca di una mitica specie di scarafaggio. Il fratello è morto e la sorella è apparentemente normale. T.S. cerca di dare un ordine alle cose tracciando su un taccuino mappe bellissime e meticolose. Mappe di tutto: del comportamento della famiglia, di animali, di piante, di posti, di cose. La sua avventura comincia quando si mette in viaggio per andare a ricevere un importantissimo premio conferitogli dallo Smithsonian Institution. Scappa nel cuore della notte e su un treno merci attraversa l’America per oltre 2000 miglia incontro alla fama.