L’88ª edizione della cerimonia degli Oscar ha visto aggiudicare il maggior numero di Oscar a Mad Max: Fury Road con sei premi a fronte delle 10 candidature ricevute, seguito da Revenant – Redivivo con tre statuette, tra cui quello per il miglior attore protagonista vinto da Leonardo DiCaprio e miglior regista; l’Oscar al miglior film è andato invece a Il caso Spotlight, che ha ricevuto anche quello per la miglior sceneggiatura originale.
Il caso spotlight, era dato per favorito e lo si sapeva da parecchio, a mio parere ma non solo, il film non era il migliore tra quelli candidati, superiore di una spanna era Il ponte delle spie di Spielberg, film che avrebbe strameritato la vittoria anche per il messaggio molto attuale, la straordinaria sceneggiatura dei fratelli Coen e la poesia senza pari della regia di Spielberg. Come dicevo Il caso Spotlight è un buon film ma non certo il migliore, gli erano superiori anche Mad Max: Fury Road che ha portato a casa sei premi tecnici, purtroppo nessuno importante e Sopravvissuto – The Martian che è rimasto a bocca asciutta. Io credo che a portare alla vittoria il film di McCarthy abbia contribuito il fatto che questo film d’inchiesta (che guarda a opere come Tutti gli uomini del presidente di Pakula) riguardasse la Chiesa Cattolica, che però già da anni ha fatto mea culpa riguardo questi sconcertanti casi di abusi su minori. Il film però non è girato male e tutto sommato non rappresenta uno scandalo che abbia vinto.
Oscar come miglior attrice protagonista a Brie Larson, in Room mentre miglior attore a Leonardo di Caprio per Revenant – Redivivo come avevo detto non è la sua migliore interpretazione, la meritava di più per The wolf of wall street oppure per The aviator. Il miglior attore non protagonista è andato meritatamente a Mark Rylance per Il ponte delle spie, mentre la miglior attrice non protagonista è Alicia Vikander per The Danish Girl bravissima anche in Ex_Machina.
Il momento più bello è stato il premio ad un’emozionatissimo Ennio Morricone per la colonna sonora di The hateful eight. Altre cinque volte era stato invece candidato senza ottenere nulla: nel 1978 per I giorni del cielo, nel 1986 per Mission, nel 1987 per Gli Intoccabili, nel 1991 per Bugsy e nel 2000 per Malena. Se proprio vogliamo dirla tutta meritava la vittoria anche per tutte le precedenti candidature, ma non si può volere tutto dalla vita.
Veniamo adesso alla nota dolente, la sceneggiatura non originale è andata giustamente a Charles Randolph e Adam McKay per La grande scommessa mentre quella originale doveva andare a Matt Charman, Joel ed Ethan Coen per Il ponte delle spie non a Tom McCarthy e Josh Singer – Il caso Spotlight ma si sa che il film vincitore deve prendere sempre oscar di supporto, comunque a mio parere è una vergogna che i fratelli Coen siano stati ignorati.
Ma la vergogna più grande a mio parere è stata la statuetta per miglior regista, secondo anno consecutivo, ad Alejandro González Iñárritu per Revenant – Redivivo, a questo punto Iñárritu è un genio, un genio assoluto del cinema, più del povero Hitchcock che non prese mai un’oscar per la regia, più di un Charlie Chaplin e di un Orson Wells. Ma sopratutto al pari del genio di Billy Wilder, David Lean, Joseph Mankiewicz o Steven Spielberg tutti fermi a due oscar e con la possibilità di raggiungere il mito assoluto John Ford con 4 oscar? Io non credo che possa essere minimamente paragonato a simili miti del cinema. Delusione non dico totale ma quasi.