Caspita che puntata, scrivo a caldo dopo la visione della seconda, bellissima, puntata dal titolo Founder’s Mutation.
L’episodio si apre in pieno stile X-files con uno scienziato Sanjay alle prese con un fastidioso suono assordante che sembra lo costringa al suicidio con un tagliacarte che gli perfora il cervello. E qui arrivano le prime sorprese, arrivano gli agenti Mulder e Scully (ebbene si, reintegrati nell’FBI). Mulder scopre la sua abitazione dove trova una serie di foto di bambini devastati da mutazioni genetiche. Attraverso l’autopsia, invece, Scully vede che Sanjay ha scritto Founder’s Mutation sulla mano.
Nel corso della puntata vediamo flashback di Mulder e Scully con il figlio, varie situazioni che al termine sembrano essere sempre incubi. I due indagano e scoprono che il fondatore è un medico che ha in cura bambini affetti da mutazioni genetiche piuttosto rare, i nostri due sospettano che in realtà quei bambini siano il frutto di esperimenti portati avanti dallo stesso dottore sugli embrioni.
Si scopre infatti che ha fatto lo stesso anche con sua moglie che ha fatto rinchiudere in una clinica psichiatrica. La donna svela di aver avuto due figli, Molly e Kyle.
Kyle infatti il giorno del suicidio di Sanjay si trovava al piano di sotto ed è stato lui a provocare quel suono assordante, è un mutante modello X-Men, il suo potere è fuori controllo ma è molto potente. Da quando ha scoperto di avere una sorella la sta cercando, Mulder e Skully allo portano dal fondatore, il dottor Augustus Goldman. Appena arrivati, Kyle sente la presenza della sorella, i due comunicano telepaticamente e si liberano rompendo tutti i vetri dell’ospedale e causando la morte del loro padre, scomparendo subito dopo.
A Mulder e Skully rimae però la boccetta di sangue che era stato appena prelevato a Kyle. I due sospettano che anche loro figlio possa essere stato frutto di un esperimento genetico. Grandissima puntata.