E’ duopo in questi giorni recuperare il film The beach tratto dall’omonimo romanzo di Alex Garland sceneggiatore tra le altre cose di 28 giorni dopo, Sunshine, 28 settimane dopo, Non lasciarmi e del bellissimo Ex_Machina di cui è anche regista. E’ duopo perchè Garland ha dimostrato nei suoi lavori di essere un vero fuoriclasse della fantascienza.
Garland, Londinese, studia storia dell’arte all’Università di Manchester e per un po’ di tempo tempo lavora come disegnatore fumettista, poi nel 1996 pubblica il suo primo romanzo, The Beach (da noi L’ultima spiaggia), da cui viene tratto l’omonimo film diretto da Danny Boyle con Leonardo DiCaprio. Il libro vende milioni di copie in tutto il mondo e diventa un cult tra i viaggiatori “backpacker” (viaggiatori zaino in spalla) di tutto il mondo, specialmente nel sud-est asiatico.
Zeppo di citazioni, da Conrad al “Signore delle mosche”, la comunità di sessantottini cresciuti, lungi dall’essere un tempio di pace e armonia, ben rappresenta il cuore di tenebra dell’essere umano, il luogo in cui -spogliato dei beni materiali- l’uomo è preda delle passioni più basse e meschine, dalla cupidigia alla gelosia, dall’indifferenza all’abitudine alla menzogna. In nome di un segreto da perpetuare (l’esistenza dell’isola non deve divenire fatto noto, pena la perdita della sua bellezza), gli abitanti si crogiolano nell’egoismo, scioccando l’ingenuo Di Caprio.