Ancillary Justice – La vendetta di Breq di Ann Leckie, Fanucci
In occasione della pubblicazione da parte di Fanucci del secondo libro della trilogia (La stazione di Athoek) con cui Ann Leckie ha esordito, e vinto tutto: l’Hugo, il Nebula, il Locus, il BSFA e l’Arthur C. Clarke, ho deciso di leggere La vendetta di Breq, primo capitolo della saga.
Il libro è un esordio decisamente memorabile che fonde molteplici filoni della fantascienza moderna, la voce narrante del libro è un’intelligenza artificiale governante la Justice of Toren, una nave spaziale deputata al trasporto di truppe radchaii. Per consentire alle loro navi di assistere gli ufficiali e i cittadini e mantenere in sicurezza l’enorme impero Radch, alla fine di ogni nuova annessione parte dei ribelli prigionieri viene tramutata in ancillaries, corpi svuotati del precedente proprietario umano e governati dall’AI della nave spaziale. Le ancillaries sono morti che camminano la cui volontà è azzerata, pronti a seguire le direttive delle AI e dei loro ufficiali e a diventare gli occhi, le orecchie e le braccia delle navi spaziali sulla terra ferma.
retro copertina
Justice of Toren, un’astronave dotata di intelligenza artificiale, ha trasportato per millenni le truppe del Radch, una superpotenza aggressiva ed espansionista basata sulla totale sottomissione e sorveglianza della popolazione. Justice of Toren non controllava solo i propri sistemi e computer, ma anche altre astronavi e milizie umane, soldati di cui sono rimasti soltanto i corpi, mentre i loro ricordi e ogni parte senziente sono stati eliminati.
Breq è quel che resta di Justice of Toren, un corpo dalle sembianze umane privato della propria identità e connesso con l’intelligenza artificiale dell’astronave, ciò che tutti definiscono un’ancella, rifiutando di considerarla umana.
Eppure Breq avverte di avere una storia, e quando rinviene nella neve il corpo di un uomo abbandonato come un relitto fuori dal tempo, sente che appartiene al suo passato. Nella vendetta che sta tramando contro chi ha manipolato un intero popolo per farne una massa di automi al servizio della guerra, questo fatto straordinario può essere solo un vantaggio: nessuno in tutto l’impero potrebbe mai sospettare l’esistenza di un’entità autonoma, pronta a ribellarsi all’ordine stabilito.
In una narrazione che oscilla tra passato e presente verrà la vera storia del Radch, con i suoi intrighi politici e giochi di potere, e il vero scopo cui Breq aspira.