In questi giorni di vacanza ho ripescato questo fantastico Dylan Dog Gigante che contiene un gioiello scritto e disegnato da quel grande artista che risponde al nome di Fabio Celoni, vincitrice del premio “Galeone d’Oro” di Cravenroad7 come miglior soggetto per una storia di Dylan Dog dell’anno 2009.
Sulle tracce di un vecchio uomo sparito nel nulla, Dylan si perde in un incredibile viaggio ai confini della vita, tra i sogni e gli incubi, le speranze e i rimpianti, di chi, giunto ai suoi ultimi giorni, ha ancora sulla coscienza un grande peso che, come un’ancora, lo trattiene in un mondo al quale non appartiene.
Fabio Celoni è la conferma che sono gli “Autori” della mia generazione che oltre a sentire più affini alla mia sensibilità sono in questo momento storico quelli che esprimono al meglio l’arte popolare dei nostri tempi (vedi Gli interconnessi mondi di Nolan, Mitchell e Yorke).
Ma consiglio di recuperare anche i seguenti Dylan Dog:
I raminghi dell’autunno -333 (definita da molti una delle migliori storie di Dylan degli ultimi anni e vincitrice del triplo premio “Galeone d’Oro” di Cravenroad7 come miglior soggetto, migliori disegni e miglior pubblicazione di Dylan Dog dell’anno 2014)
Senza trucco né inganno – 291
Anima d’acciaio – 241
Il tocco del diavolo – 221
I quattro elementi -197
Dampyr:
La strega regina – 151
PK:
Spore – 9
e gli ultimi suoi due ultimi capolavori Disneyani ambientati entrambi in una Londra nebbiosa e suggestiva:
Dracula di Bram Topker
Lo strano caso del dottor Ratkyll e di mister Hyde