Ispirata ai romanzi di Chris Ryan, la prima stagione (l’unica che ho visto) fu trasmessa e prodotta da Sky. Protagonisti Richard Armitage (nel ruolo di John Porter) e, fra gli altri, Andrew Lincoln, attore britannico diventato in seguito celebre con la serie TV “The Walking Dead”. Membro dei corpi speciali, Porter si ritroverà coinvolto in diverse avventure, tra missioni segrete, operazioni in incognito, salvataggio di ostaggi e tradimenti.
Dalla seconda stagione cambiano i protagonisti: il sergente dei SAS Michael Stonebridge (Philip Winchester) e un ex Delta Force, il sergente Damian Scott (Sullivan Stapleton), formeranno una “strana coppia” e verranno ingaggiati come operativi per la segretissima Sezione 20 dell’Intelligence britannica.
I due sergenti piano piano sviluppano un forte legame d’amicizia, nonostante la diffidenza iniziale, venendo legati anche dalle avventure che si trovano costretti a vivere insieme. Passeranno sotto diversi comandanti, ma il risultato sarà sempre lo stesso: in coppia sono inarrestabili e risolvono le situazioni, senza scrupoli a sporcarsi le mani, lasciandosi dietro considerevoli scie di cadaveri. E divertendo gli spettatori con la simpatia, che stempera molto la violenza dei due protagonisti.