Il trio dell’arciduca di Hans Tuzzi, Bollati Boringhieri
Hans Tuzzi è lo pseudonimo di Adrian Bon, colto scrittore (è esperto di libri rari) che molti reputano il migliore giallista italiano, è lui l’autore de Il trio dell’arciduca; una trama piacevole ed avvincente che ci conduce, al fianco di un giovane agente segreto imperialregio, da Trieste a spasso per i Balcani, fino a Costantinopoli. Un giallo di altri tempi e per questo consigliatissimo.
Giugno 1914: un mercante levantino viene trovato cadavere nelle acque del porto di Trieste. Oltre che un mercante, però, il morto è l’informatore di un giovane agente segreto imperialregio, Neron Vukcic, che sospetta subito un omicidio. Comincia così un’indagine che si trasforma ben presto in un percorso a ritroso, basato su indizi e deduzioni: dall’ultima tappa toccata dal mercante prima di morire annegato, Sarajevo, Vukcic arriva sino a Istanbul, la capitale del vecchio impero ottomano, a quel tempo ancora Costantinopoli. La missione del nostro giovane agente segreto prosegue, piena di insidie, in un continuo incrociarsi di spie dei tre diversi imperi destinati a scomparire di lì a poco – l’austriaco, il turco, il russo -, di membri di società segrete nazionaliste, di danzatrici di successo internazionale. Attentati e agguati, mosse e contromosse animano e complicano una trama che riconduce inesorabilmente, in quel caldo giugno 1914, a Sarajevo, dove i servizi segreti delle Grandi Potenze hanno innescato un gioco più grande di loro.