Edoardo Leo (regista di Buongiorno papà, attore in La mossa del pinguino, Smetto quando voglio, Ti ricordi di me?, Tutta colpa di Freud) è tra gli attori/autori più vivaci del panorama cinematografico italiano in questo Noi e la giulia basato sul romanzo Giulia 1300 e altri miracoli di Fabio Bartolomei, prosegue il suo percorso di regista-autore e soprattutto di cantore dei nostri tempi precari e disillusi.
Noi e la Giulia racconta la storia di quattro disoccupati, che senza nemmeno conoscersi decidono di fuggire dalla città per avventurarsi in un’impresa rocambolesca, disposti a giocarsi il tutto per tutto. Diego, interpretato da Luca Argentero, Fausto a cui presta il volto lo stesso Edoardo Leo e Stefano Fresi nei panni di Claudio, sono tre quarantenni insoddisfatti delle proprie vite, uniti dal comune intento di mettersi in società per restaurare una vecchia masseria trasformandola in un agriturismo. Accade anche che a scongiurare il fallimento immediato sia l’intervento di un comunista nostalgico e che la banale fuga in campagna si trasformi in un atto di resistenza quando nell’agriturismo si presenta un camorrista per chiedere il pizzo.
Il cast è versamento molto ben assortito: Edoardo Leo è un coatto fascistone, Argentero un ex venditore di auto, Fresi un ristoratore fallito, Amendola un vertero comunista incallito, la Foglietta una sbullonata di buon cuore. Devo dire di avere riso di gusto davanti a certe situazioni al limite del surreale. Infatti pur parlando di temi importanti e seri il film si mantiene sempre leggero e in certe scene addirittura poetico. La regia di Leo poi fa passi avanti provando angolazioni di ripresa originali, giochi di sovrapposizioni e ralenti veramente notevoli.
“Lavorare in questo Paese fa così schifo che quando allo schifo per il lavoro si aggiunge quello per la città, cominci a elaborare il tuo piano B”.