Ieri il dilemma che mi tormentava era se vedere Youth – La giovinezza oppure Tomorrowland – Il mondo di domani. Premetto che la fantascienza (soprattutto quella distopica) è una delle mie grandi passioni percui mi sarebbe piaciuto andare a vedere Tomorrowland, poi causa forza maggiore l’unico cinema della zona proiettava il film di Sorrentino. Percui se non altro in omaggio all’immenso talento di Michael Caine sono andato a vederlo. Certo che se al posto di Harvey Keitel ci fosse stato Sean Connery (cosa impossibile visto che Connery si è ritirato dalle scene da anni per motivi di salute) il film avrebbe avuto un valore aggiunto e poi mi sarebbe piaciuto vederli recitare insieme dopo tanti anni da L’uomo che volle farsi re.
Ma ora veniamo al film, ero curioso di vedere come sarebbe stata l’opera post oscar di Sorrentino.
Sulle Alpi Svizzere nello stesso albergo in cui Thomas Mann ha scritto La montagna incantata si trovano Fred e Mick, due amici da moltissimo tempo che ora, ottantenni, stanno trascorrendo un periodo di vacanza. Fred, compositore e direttore d’orchestra famoso, non ha alcuna intenzione di tornare a dirigere un’orchestra anche se a chiederglielo fosse la regina Elisabetta d’Inghilterra.
Mick, regista di altrettanta notorietà e fama, sta invece lavorando al suo nuovo e presumibilmente ultimo film per il quale vuole come protagonista la vecchia amica e star internazionale Brenda Morel. Entrambi hanno una forte consapevolezza del tempo che sta passando in modo inesorabile. Da contraltare al loro incedere nella vecchiaia, la beltà cristallina di Rachel Weisz che interpreta Leda, la figlia di Fred abbandonata dal marito, figlio di Mick (come si può essere così pazzi da pensare che qualcuno la possa lasciare).
Passioni, desideri, fragilità si fondono con estrema poesia, ironia e leggerezza, con una recitazione di rara bellezza da parte dei due attori protagonisti (ripeto, peccato che a fare coppia con Caine non ci sia l’amico di una vita, io mi sono divertito a inserire lo sguardo malizioso di Conney nella locandina. Caine è fantastico, commuovente in molte parti, con la moglie o mentre dirige da solo i rumori della foresta. Keitel è incredibile fino alla sua fine…). Youth è un racconto di legami eterni: un’amicizia tra un regista e un compositore, un matrimonio mai sconfitto dalle avversità, un legame difficile tra padre e figlia, l’amore irriducibile per l’arte e la creatività. E’ innegabile, Youth è un film che fa riflettere sui valori, quelli importanti, della vita. E complimenti a Sorrentino.