Non solo Don Camillo di Marco Ferrazzoli Edizione: L’Uomo Libero
Questa biografia dimostra come Giovannino Guareschi (come quella scritta da Paolo Gulisano) sia stato uno dei più importanti intellettuali civili italiani del ’900.
Già nella prima metà del secolo l’autore di Don Camillo è un celebre giornalista del Bertoldo. Nel 1943 viene deportato nei lager nazisti, divenendo una figura di spicco della “resistenza bianca”. Al rientro fonda e dirige il Candido, il maggior settimanale politico-satirico del dopoguerra.
Nel ’46 sostiene la monarchia al referendum istituzionale. Fornisce un contributo essenziale alla vittoria democristiana nelle elezioni del 1948, con i famosi manifesti «Nell’urna Dio ti vede, Stalin no» e «Mamma votagli contro anche per me». Diviene un importante opinion-leader, uno dei più feroci fustigatori del partitismo e il principale polemista anti-comunista, eppure, nel ’53, finisce in carcere per diffamazione di Einaudi e De Gasperi. Secondo Non solo Don Camillo – il nuovo libro di Marco Ferrazzoli, già autore di Guareschi l’eretico della risata e premiato di recente con il “Luciano Cirri” – al successo dei libri e dei film del ciclo Mondo piccolo si deve un paradossale fraintendimento: l’edulcorazione dell’importanza storica e culturale di Guareschi e la sottovalutazione della sua statura morale. Un rischio causato sia dai “nemici” ansiosi di minimizzarne l’importanza, sia da taluni “amici” che sembrano confermarne l’immagine debolista. Secondo Indro Montanelli, invece, la storia del XX secolo «la si può fare senza chiunque altro, ma non senza Guareschi». Non è un’esagerazione, anche solo ricordando gli episodi più importanti della vita e dell’opera di questo scrittore, un autore centrale della nostra letteratura, un giornalista politico fondamentale e un raro esempio di coerenza umana e intellettuale.