Ho letto in questi giorni l’interessante Robot 74, versione digitale edito come sempre da Delos.
Si stima che quest’anno verranno scattate oltre mille miliardi di fotografie. Negli ultimi cinque o sei anni sono state scattate quasi la metà delle foto scattate nell’intera storia della fotografia. Che impatto ha questo fenomeno su di noi, sulla nostra vita, sul nostro modo di ricordare? E quando gireremo filmati di ogni singolo istante che viviamo, come cambierà la nostra percezione della realtà?
Su questo intrigante argomento indaga Ted Chiang nel suo La verità dei fatti, la verità dei sentimenti, autore vincitore di innumerevoli premi e come sempre capace di creare storie affascinanti e sorprendenti dall’analisi dell’essere umano.
Altrettanto intriganti sono i problemi familiari ipotizzati da James Patrick Kelly col racconto finalista all’Hugo Immersione profonda, dove una figlia-clone incontra per la prima volta sua madre.
Uno scrittore di fantascienza bestseller in Italia e tradotto in numorose lingue? Esiste davvero, è Leonardo Patrignani, autore della saga Multiversum, intervistato su questo numero di Robot e presente anche con un racconto cattivissimo, che ci assale mettendo in dubbio tutto ciò che sappiamo.
Mentre il premio Urania Piero Schiavo Campo mette in dubbio tutto ciò che crediamo, affrontando un tema al confine tra scienza e religione: esiste un disegno intelligente nell’universo?
Amore e vendetta sono al centro del durissimo romanzo breve di uno degli autori italiani più versatili e più intelligenti, Mauro Antonio Miglieruolo, mentre il sorprendente esordio di Stefano Paparozzi, vincitore del Premio Robot, è un intricato gioco temporale.
In questo numero di Robot anche un’intervista con John Scalzi e una recensione del controverso romanzo di Jacques Houellebecq Sottomissione.