Cinema e fantascienza di Roy Menarini, Archetipo libri
Da parte di uno degli studiosi italiani più conosciuti arriva un saggio che analizza il complesso rapporto tra cine e fantascienza. Roy Menarini insegna Storia del Cinema presso il Dams di Gorizia, Università di Udine. Si occupa di studi sul cinema italiano, sul cinema americano contemporaneo, sulla cinefilia moderna.
Spesso confinata nel baratro del cinema di puro intrattenimento, la fantascienza possiede al contrario la forza espressiva e narrativa di un genere unico. Contenitore di forme estetiche sospese tra kitsch e sublime, sperimentatore di altri mondi possibili (come quelli del mezzo cinematografico), l’universo science fiction oscilla tra costruzione di miti tecnoscientifici e rappresentazione del progresso e/o della catastrofe. La fantascienza al cinema parla del nostro presente più che del futuro che ci attende, e per questo motivo interagisce con processi storici e sociali, come le guerre, calde o fredde, o – più di recente – l’11 settembre.
L’oscillazione tra spettacolo eminentemente popolare e interpretazioni che gli studiosi ne hanno dato pone la fantascienza tra i discorsi del cinema più affascinanti in assoluto. Tra il primo viaggio sulla Luna immaginato da Méliès ispirandosi a Verne, e la battaglia per la difesa del pianeta Pandora in Avatar è passato più di un secolo: cento e passa anni nei quali i film, gli autori, il pubblico, i critici e gli studiosi di ogni disciplina hanno nobilitato e cercato di spiegare l’incanto irresistibile di un genere destinato a non tramontare mai. Il volume organizza dunque un percorso storiografico e teorico intorno alla fantascienza cinematografica, avvalendosi di una vasta antologia di interventi tratti dalle più svariate discipline dell’immaginario filmico, e non solo.