Solo il mimo canta al limitare del bosco di Walter Tevis, Editrice Nord (ormai di difficile reperibilità) riedito da Urania n.240 con il titolo meno poetico e brutto di Futuro in trance.
Walter Tevis, l’autore de L’uomo che cadde sulla Terra, è qui con il suo romanzo più bello e maturo perchè ci mostra la bellezza e l’importanza di valori che, dopo aver dato per scontato, abbiamo quasi accantonato.
Siamo in un ‘America futura dove tutti i lavori e tutte le responsabilità sono stati affidati ai robot, mentre la razza umana, confortata dalle droghe e dalle tecniche di isolamento, coltiva l’apatia. Drogati e cullati da stimoli di beatitudine elettronica, gli esseri umani vagano in questo mondo, dove il sesso rapido e disimpegnato è la cosa più in voga; dove la gente preferisce «bruciarsi viva» a un ‘esistenza normale, dove le emozioni e le abilità si vanno atrofizzando. Perfino la produzione e la manutenzione dell’automazione sono neglette. Le arti letterarie sono state tanto scoraggiate che ormai sono praticamente scomparse.
In questo contesto un professore universitario, Bentley, scopre una tecnica antica ormai dimenticata, la lettura, e ne propone l’insegnamento nella Facoltà di New York diretta dall’androide Spofforth, un robot avanzatissimo della Serie Nove, il meglio di quanto prodotto da cibernetica e robotica, prima che gli uomini smettessero di progettare e costruire. Spofforth lascia che Bentley prosegua le ricerche ma lo tiene sotto controllo: anche se l’umanità ne ha ormai perso il ricordo, una vecchia legge proibisce la lettura e commina pene di diversi anni di lavori forzati per chi si renda colpevole di tale reato. Il grande robot interverrà soltanto dopo che Bentley avrà conosciuto Mary Lou: una ragazza che, al di fuori delle abitudini e del conformismo, pur di tenere gli occhi aperti, rifiuta di soffocare, come fanno tutti gli altri uomini del lontano futuro in trance, la propria inquietudine e le più autentiche domande nella droga e nei tranquillanti. Bentley si innamora di Mary Lou e condivide con lei la scoperta della lettura e dei libri, ma la relazione è interrotta da Spofforth che separa gli amanti.
“Qualunque cosa possa accadermi grazie a Dio so leggere, e sono veramente entrato in contatto con le menti di altri uomini.Vorrei poter scrivere queste parole anzichè dettarle. Perchè deve essere stato il fatto di scrivere, non meno che leggere, a darmi questo senso fortissimo della mia nuova personalità….Tutti quei libri, anche quelli noiosi e quasi incomprensibili, mi hanno fatto capire più chiaramente che cosa significa essere umano. E ho imparato dal senso disoggezione che provo a volte quando mi sento in contatto con la mente di un’altra persona morta da molto tempo e so di non essere solo su questa Terra. Ci sono stati altri che hanno provato ciò che io provo e, a volte, sono riusciti a dire l’indicibile. “Solo il Mimo canta al limitar del bosco”. “Io sono la via e la verità e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà”. “La mia vita è leggera ed attende il vento della morte, come una piuma sul dorso della mia mano”.